Si tratta di un tema di grande interesse che continuerà a spingerci a cercare punti di riferimento nei testi di J. Lacan, S. Freud, J.-A. Miller e di altri autori del Campo freudiano ben oltre la Giornata del 7 dicembre a Bologna, la prima giornata di studio della Rete BIP2. Più la ricerca avanza e più è chiaro quanto il fantasma e l’oggetto siano snodi importantissimi nella nostra clinica e strumenti imprescindibili in particolare nella pratica con i bambini: essi ci parlano attraverso i giochi, i sogni, le fantasticherie e la loro relazione con gli oggetti, del reale con cui hanno a che fare dandoci così modo di intervenire per costruire insieme a loro un miglior assetto con ciò che resta di perturbante. Non c’è soggetto senza fantasma, già Freud ne aveva colto la portata per il bambino, nella costituzione della realtà. Lacan ne ha fatto una costruzione logica: è il modo immaginario in cui ciascun soggetto in modo singolare, si inventa una relazione con l’oggetto perduto, con ciò che non gli sarà più accessibile. Fantasma dunque come risposta al trauma della scomparsa, non una fantasticheria gratuita, il cui risultato è il sorgere del soggetto e della realtà. Insieme ai componenti dei gruppi di ricerca della Rete Bip 2 abbiamo estratto dai testi alcune citazioni come bussole per orientarci e per invitare ad approfondire questi concetti chiave nella psicoanalisi a orientamento lacaniano, fantasma e oggetto, una raccolta che abbiamo poi suddiviso in alcune rubriche.
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Giuliana Zani, Massimiliano Rielli, Maria Siani